La prima pubblicazione italiana per Lisa Thompson, con il suo: “L’imprevedibile caso del bambino alla finestra”.
Mi lascio incuriosire dalla copertina quel che basta. Tramite il Kindle, e grazie alla possibilità di scaricare un campione della storia, riesco a leggere immediatamente i primi quattro capitoli.
Rimango colpita dal giovane Matthew.
È lui il protagonista. 12 anni. Il bisogno di vivere le sue giornate chiuso in camera. Le difficoltà quotidiane, di chi si ritrova a convivere improvvisamente con un Disturbo del tipo Ossessivo Compulsivo.
“Un granello di sporcizia può degenerare velocemente in un’infezione”.
Rabbrividisco. Mentre mi sforzo di capire quanto possa essere difficile avere a che fare con una patologia del genere, anche per chi è parte della famiglia.
Nei primi quattro capitoli il lettore incontra la mamma, che prova a convincere il giovane Matthew a farsi curare da un medico specializzato.
È così che si viene a sapere che il bambino, oltre che essere terrorizzato da germi e batteri, ha anche un mostro interno da sconfiggere; un senso di colpa con cui è difficilissimo fare i conti.
Il resto me lo lascio raccontare dalla trama e da una velocissima ricerca su internet, prima di decidermi all’acquisto.
“Matthew Corbin non è come gli altri dodicenni. Se fosse per lui resterebbe sempre chiuso in camera sua, al sicuro da germi, batteri e da tutti i pericoli del mondo esterno. Passa il tempo affacciato alla finestra a osservare gli strani vicini di casa e annotare ogni cosa sul suo diario. Fino al giorno in cui Teddy, il nipotino del signor Charles, che ha solo quindici mesi, scompare improvvisamente. La polizia non sa come muoversi: nessun testimone, nessuna traccia, nessun movente, nessuna richiesta di riscatto. Matthew è l’ultimo ad averlo visto mentre giocava nel giardino del nonno. L’unico a sapere esattamente ciò che è successo quel giorno. L’unico ad aver osservato ogni cosa e segnato ogni dettaglio sul suo diario. Lui è l’unico che potrebbe salvare il piccolo Teddy, se solo trovasse il coraggio di affrontare il disturbo ossessivo compulsivo che lo tormenta da sempre e uscire di casa. Un’avventura incredibilmente commovente, un romanzo sull’amicizia, sulla paura e sul desiderio di non arrendersi mai.“
È considerato un libro per ragazzi, di quelli utili a far comprendere qualcosa di importante. È sicuro che il lettore ne uscirà cambiato, così come emerge già da un primissimo approccio al campione disponibile.
È considerato un libro per ragazzi, di quelli consigliatissimi anche per gli adulti.
Scopro attraverso altre recensioni che non sempre è facile affrontare la storia. Che, seppur leggera nelle prime pagine, poi sa prendere forza ed essere quasi un cazzotto nello stomaco. Di quelli che scuotono e sanno far bene; però.
Scopro anche che, patologia a parte, Matthew è un tipino tosto. Uno che non intende darsi per vinto.
È un dodicenne in grado di farsi amare dal lettore; nonostante tutto.
Matthew sa farsi capire.
Matthew sa farsi ricordare.
Nonostante tutto.
Alla prossima!